ne parleremo con Paolo Formiconi, storico militare

Cari Soci e Amici del nostro Centro Studi,
giovedì 23 febbraio parleremo degli eventi finali che hanno portato alla caduta di Mussolini, una volta perdute tutte le colonie in Africa e violata la stessa integrità territoriale dell’Italia (sia dai bombardamenti che dallo sbarco anglo americano in Sicilia).Il relatore esporrà come la caduta di Mussolini del 25 luglio e la sua sostituzione con Badoglio fossero quasi un evento inevitabile, come la stanca reazione delle istituzioni fasciste e dello stesso dittatore lo prova.

Fu in questo clima che la doppia sciagura della caduta imminente della Sicilia e dei bombardamenti costanti sul resto d’Italia si abbatté come un catalizzatore sulla crisi del regime. Esse trasformarono in frenetica, e dunque mal preparata, una fase fisiologica del percorso delle dittature: quella della perdita del consenso e della frattura della classe dirigente. Spinti dalla necessità di trovare una via di uscita in poco tempo i vertici militari, i gerarchi fascisti più indipendenti, lo stesso sovrano e buona parte del mondo industriale, con il beneplacito del Vaticano, assecondarono la ripresa dei contatti di pace con gli Alleati che dal 1942 si erano andati intrecciando, come con tutti i paesi minori dell’Asse.

Il nostro relatore sarà lo storico militare Paolo Formiconi. Nato nel 1982 è laureato in Storia presso l’Università di Siena e in archivistica presso l’Università di Roma La Sapienza. È collaboratore degli Uffici Storici dello SME e dello SMD e membro della Società Italiana di Storia Militare. Ha pubblicato: Missione in Siberia I soldati italiani in Russia 1915-1921, 2018, e con Alberto Becherelli La quinta Sponda. Una storia dell’occupazione italiana della Croazia, 2015, entrambi per l’Ufficio Storico dello SMD. Per RCS ha pubblicato una biografia di Garibaldi (2021) e una breve storia della dinastia dei Borbone (2022).


Vi aspettiamo il 23 febbraio
Antonio Li Gobbi