Cari Soci e Amici del Centro Studi Storico Militari e Geopolitici,
poche settimane fa eravamo tutti preoccupati per il futuro del Kazakistan (e per quello che tale crisi avrebbe potuto comportare sia per la stabilità della regione sia, soprattutto, per il costo dell’energia in Europa ed in Italia). Poi, anche in relazione alla crisi Ucraina, sembra che ce ne si sia totalmente dimenticati.


Ma la situazione in Kazakistan continua ad avere una potenziale pericolosità per noi e sarebbe opportuno chiederci se davvero sia stato qualcosa di cui possiamo permetterci di disinteressarci o se piuttosto non rischiamo di “perderci qualcosa” che ci potrà toccare molto da vicino.
Il rischio infatti è proprio quello di perderci dinamiche importanti.


Il Kazakistan è un Paese cerniera tra est e ovest e un vero e proprio crocevia energetico. Quello che è accaduto non è solo (o tanto) rilevante perché è accaduto lì, ma perché è sintomo di una serie di problemi che colpiscono gran parte dei Paesi produttori di risorse energetiche. Perché un Paese che è ricco di risorse ha visto scoppiare proteste proprio per il prezzo di queste risorse? Non dovrebbero poterne disporre in abbondanza? E proprio ora che i prezzi dell’energia e le tensioni con la Russia spingono Italia ed Europa a cercare fornitori alternativi, può l’Asia Centrale essere una soluzione? Oppure l’influenza di Russia e Cina è eccessiva perché l’Europa possa beneficiarne?
Ne parleremo lunedì 7 febbraio con Lorenzo Nannetti . 

Nannetti, che è già stato ripetutamente nostro ospite, è analista di relazioni internazionali per il Caffè Geopolitico, che in Italia si occupa di divulgazioni di temi internazionali ed è parte del network di centri studi che collaborano con il Centro Alti Studi Difesa (CASD). E’ anche analista per l’azienda di consulenza americana Wikistrat, con la quale ha partecipato a numerose simulazioni di crisi per clienti internazionali tra i quali Dipartimento della Difesa USA e NATO Allied Command Transformation. Si occupa di analisi dei conflitti, energia e analisi di scenari futuri soprattutto (ma non solo) relativi all’area Medio Oriente e Nord Africa.

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